L’acqua del rubinetto
di Mirella Rossi
Grosseto: Siamo soliti chiamarla anche acqua potabile, ma….. non è sempre la stessa acqua quella che esce dai diversi rubinetti, nelle case, nei ristoranti o nelle
fontanelle. Abbiamo detto che le acque minerali sono diverse tra loro, per caratteristiche chimico-fisiche. Così accade anche per l’acqua del rubinetto. Se vogliamo essere precisi dobbiamo dire che anche l’acqua di acquedotti diversi è…. differente!
Si può anche capire il perché: in ogni località si sfruttano le falde acquifere presenti sul territorio, che proprio per i motivi che abbiamo esaminato qualche settimana fa (minerali presenti nel terreno, rocce e altro) sono diverse da località a località. Le regole per la depurazione che vengono usate dagli acquedotti sono uguali, sancite da precise norme, ma agiscono solo sui componenti nocivi dell’acqua, non sulla sua composizione. Detti trattamenti le rendono idonee ad essere usate per il consumo umano. Da considerare che le suddette regole di depurazione sono uguali per tutti i paesi della comunità europea. In Italia, per nostra fortuna, siamo ricchi di falde profonde, e sono queste le più sfruttate; l’acqua però viene prelevata anche da falde più superficiali, ed in parte da laghi e fiumi. Quasi inesistente l’acqua prelevata da bacini salmastri, che come si intuisce ha bisogno di ben altro trattamento. L’acqua desalinizzata, invece, viene largamente usata da molti paesi che non hanno falde acquifere sufficienti. A seconda dell’acqua che viene estratta dalla falda e dalle sue caratteristiche i vari acquedotti adottano tecniche diverse ed impianti più o meno sofisticati. Per fare un esempio, una città del Trentino con una falda proveniente dai ghiacciai più incontaminati avrà bisogno di un impianto di potabilizzazione semplice, mentre l’acqua di un invaso o di un fiume dovrà essere trattata in modo più complesso per essere resa potabile. Una cosa però accomuna le acque potabili: l’acqua che scende dal rubinetto è sicuramente controllata quotidianamente.