La “carta dell’acqua”
di Mirella Rossi
Grosseto: Abbiamo detto qualche settimana fa che esiste una “carta dell’acqua,” un vero e proprio documento ufficiale nel quale vengono
riconosciute e sancite le linee di comportamento e tutela del prezioso elemento. Bene, per non incorrere in errori o imprecisioni ancora una volta pubblichiamo la Carta dell’Acqua così come è fedelmente riportata nel libro “Acqua , sai cosa bevi?” di Giorgio Temporelli. Cogliamo anche l’occasione per ringraziare l’autore che ci ha gentilmente concesso di attingere alle preziose informazioni contenute nella sua opera.
Questo il documento ufficiale, il primo a livello internazionale, fu pubblicato il 6 Maggio 1968 a Strasburgo dal Consiglio d’Europa: Ecco i 12 punti che costituiscono la Carta dell’Acqua:
- Non c’e vita senza acqua. L’acqua e un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane.
- Le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili. E’ indispensabile preservarle, controllarle e se possibile accrescerle.
- Alterare la qualità dell’acqua significa nuocere
alla vita dell’uomo e degli altri esseri viventi che da essa dipendono. - La qualità dell’acqua deve essere sempre mantenuta in modo tale da poter soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste, specialmente per i bisogni della
salute pubblica. - Quando l’acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita all’ambiente naturale, deve essere in condizioni da non compromettere i possibili usi dell’ambiente, sia pubblici che privati.
- La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenza forestale, e essenziale per la conservazione delle risorse idriche.
- Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate.
- La buona gestione dell’acqua deve essere materia di pianificazione da parte delle autorità competenti.
- La salvaguardia dell’acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica.
- L’acqua e un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla ed utilizzarla con cura.
- La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bacino naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche.
- L’acqua non ha frontiere. Essa e una risorsa comune, la tutela della quale richiede la cooperazione internazionale.
Nonostante però la buona volontà e l’impegno delle nazioni sono ancora molti i paesi in cui l’acqua viene sprecata e quelli in cui la carenza del prezioso elemento crea situazioni drammatiche. Quando apriamo i nostri rubinetti da cui esce l’acqua “potabile”, pensiamo quindi che lo spreco e il cattivo uso dell’acqua sono anche una mancanza di rispetto per chi non ne ha.